Nata in Francia il 28 marzo del 1930, figlia di Carlo Rosselli, antifascista attivista fuggito dall’Italia e ucciso nel 1937 dai servizi segreti italiani. L’uccisione del padre e dello zio imprime nel carattere della futura scrittrice un senso di tragedia della vita, un debole senso di riconoscersi a qualsivoglia cultura e società, Amelia sviluppa un solco profondo di non appartenenza costretta a migrare con la madre da un paese all’altro dell’Europa durante la giovinezza, toccando persino gli Stati Uniti. Continua a leggere